giovedì 1 ottobre 2009

Progettare insieme il proprio territorio; bando Litus

Come Comune di Villaputzu intendiamo partecipare al bando regionale "Litus" che prevede interventi di recupero e di riqualificazione naturalistica e paesaggistica di aree degradate localizzate nella fascia costiera, dove per fascia costiera è intesa quella prevista dalle norme del PPR, compreso quindi il territorio urbano.

Promuovo qui il presente avviso, così come sul portale internet del Comune di Villaputzu, perché l'occasione offerta dal presente bando vuole essere strumento di coinvolgimento di tutti i cittadini nella scelta dell'area di intervento sulla quale operare per far si che, in caso di finanziamento dell'intervento, i risultati ottenuti siano il più possibile congrui alle necessità e alla volontà dei cittadini stessi. Per questo vengono presentati alcuni possibili ambiti di intervento, ma nulla esclude di poter suggerire eventuali altre aree.

Per offrire il proprio contributo sarà possibile selezionare nel sondaggio (che trovate disponibile nella sezione chiamata "Sondaggi" del sito del Comune), l'area prescelta, oppure scrivere direttamente (tramite il sito nella sezione "Scrivici" o inviando una email all'Amministrazione comunale, o direttamente rispondendo a questo post qui sul blog), sia per eventuali altre aree di intervento che per eventuali suggerimenti su quelle che già compaiono nel sondaggio. E' intenzione inoltre dell'Amministrazione, in caso di aggiudicazione dei finanziamenti, proseguire con il coinvolgimento della popolazione anche durante la progettazione delle opere. I due ambiti che si sottopongono ad una prima discussione derivano dalle due diverse categorie che prevede lo steso bando:

Categoria A:
Interventi di recupero e di riqualificazione naturalistica e paesaggistica di aree e immobili localizzati nella fascia costiera, degradati, sotto il profilo paesaggistico, da usi impropri. La fascia costiera comprende al suo interno situazioni molto diverse, ivi comprese situazioni degradate, come le aree marginali o interstiziali dell'edificato urbano, le discariche e le aree dismesse, le aree di abusivismo edilizio, le aree estrattive e le aree di fruizione del sistema costiero o fluviale che costituiscono e/o contengono al loro interno elementi di discontinuità nelle relazioni ambientali, paesaggistiche, spaziali e funzionali fra aree limitrofe. Tali aree necessitano di essere sottoposte a interventi specifici di recupero paesaggistico e ambientale. Gli interventi da effettuare sul territorio devono rappresentare un'occasione di riqualificazione e conservazione attiva del patrimonio naturalistico esistente, anche attraverso la sperimentazione di nuovi elementi in grado di ricostituire un paesaggio unitario e migliorare la stabilità degli elementi naturali presenti, il tutto in riferimento alle esigenze dinamiche dei sistemi ambientali e all'interesse socio-economico del territorio e dei suoi abitanti.

Categoria B:
Interventi di delocalizzazione, anche mediante cessioni e/o permute con aree pubbliche, di parcheggi o altri usi impropri situati in aree retrodunari. Rientrano in questa categoria tutti gli interventi rivolti alla sistemazione, al recupero e alla riqualificazione paesaggistica di aree situate nel settore interno alle formazioni dunari costiere, in cui spesso vengono svolte attività improprie (quali parcheggi, accessi non regolamentati alla spiaggia, aree per campeggio, etc.) che creano elementi di frattura nella percezione e fruizione dei paesaggi costieri, contribuendo alla perdita dei loro valori morfologici ed ecologici tradizionali.

Nella prima categoria potrebbe rientrare il recupero e la riqualificazione del collegamento tra l'abitato e il fiume che con il tempo e con gli interventi dell'uomo è andato a perdersi allontanando la percezione di questa risorsa da parte della stessa popolazione. Nella seconda categoria potrebbe rientrare l'individuazione di aree costiere, in particolare retrodunari, da recuperare allontanando eventuali usi impropri come ad esempio parcheggi.

A voi la scelta.