Ho appreso alcuni giorni fa dell'uscita di un nuovo foglio mensile "edito" a Villaputzu. Si tratta di "Birdi ke su porru: gazetinu de novas, in sardu e italianu" (qui potete scaricare una copia in formato pdf), mensile autoprodotto di critica sociale, così come indicato nella stessa testata. Si tratta di questo che ho avuto tra le mani del numero 0, pare uscito dopo alcuni mesi di prove "interne".
Si va ad aggiungere quindi agli altri organi di comunicazione villaputzesi (tra quelli che hanno avuto una certa periodicità, rimangono solo "Sa luxi", foglio settimanale di collegamento della parrocchia di San Giorgio, e "Ascolta...", omologo della parrocchia di Santa Maria, con, nel primo, l'inserto mensile "NotiziAC" dell'associazione "Santa Caterina", Azione Cattolica di Villaputzu) e sarrabesi ("Sardegna sud-est" e "La voce del Sarrabus") che tra radio, fogli autoprodotti, siti internet, blog e vere e proprie testate come "L'eco del Sarrabus" e "Il notiziario di Villaputzu", hanno cercato e cercano di offrire occasioni di dialogo, crescita e confronto. E la mia speranza è proprio che anche questa testata possa offrire queste occasioni.
Mi permetto però di fare alcune critiche, con intento costruttivo e sperando di non provocare inutili polemiche, allo stesso mensile che vuole essere di "critica (spero anch'essa costruttiva, poiché credo davvero che la critica possa portare sempre qualcosa di buono) sociale".
Tralascio la parte grafica, che mi pare essere ben curata e si presenti al lettore dando la percezione di una vera e propria testata giornalistica, e mi soffermo sui contenuti e sull'assenza di alcune cose, a mio parere, essenziali quando si vuole informare.
Mi riferisco per quest'ultimo aspetto alla mancanza sia delle firme negli articoli che di una "firma" editoriale o redazionale. L'unica cosa che si apprende è l'indirizzo (pare provvisorio) della redazione. Non che non si capisca dallo "stile" chi sta dietro questo progetto, diciamo che pare firmato tra le righe, ma personalmente mi è sempre piaciuto prendermi la responsabilità delle cose che dico e metterci la mia faccia, come faccio in questo blog e come ho sempre fatto in tante altre occasioni.
Per quanto riguarda i contenuti invece, non entro nel merito dei "pareri" che la testata propone, e che essendo il nostro un Paese libero (al contrario di quanto lo stesso giornale fa apparire suggerendoci di essere sotto un regime fascista!, caso in cui non credo avrebbero potuto permettersi di porre non dico le firme ma neppure un indirizzo redazionale!) è più che lecito che ognuno esponga il proprio, ma mi preme evidenziare come quando si vuole fare informazione o fare critica, occorra perlomeno cercare di essere il più veritieri possibile, altrimenti viene a mancare quello spirito costruttivo che la stessa critica può apportare. Esternare certi pensieri che magari derivano da una passione forte con la quale si tratta una certa materia, produce in genere effetti opposti a quelli desiderati.
Ecco allora che presentare il governo italiano come un governo di fascisti, o presentare un sindaco come organizzatore di una manifestazione religiosa (quando ad organizzare una manifestazione religiosa può essere solo il parroco o un comitato di fedeli presieduto comunque dallo stesso), denigrando magari il senso con il quale la stessa manifestazione è nata e il sentimento con il quale centinaia di persone vi hanno preso parte, non mi pare voglia dire offrire una critica costruttiva.
Peccato, potrebbe essere un'occasione in più per contribuire alla crescita culturale di Villaputzu e dintorni (visto che l'area interessata pare avere il fulcro nel Poligono del Salto di Quirra). Speriamo che gli interessati possano fare tesoro di questi piccoli suggerimenti e correggere il "tiro", in fondo il numero 0 è sempre un numero di prova.
Si va ad aggiungere quindi agli altri organi di comunicazione villaputzesi (tra quelli che hanno avuto una certa periodicità, rimangono solo "Sa luxi", foglio settimanale di collegamento della parrocchia di San Giorgio, e "Ascolta...", omologo della parrocchia di Santa Maria, con, nel primo, l'inserto mensile "NotiziAC" dell'associazione "Santa Caterina", Azione Cattolica di Villaputzu) e sarrabesi ("Sardegna sud-est" e "La voce del Sarrabus") che tra radio, fogli autoprodotti, siti internet, blog e vere e proprie testate come "L'eco del Sarrabus" e "Il notiziario di Villaputzu", hanno cercato e cercano di offrire occasioni di dialogo, crescita e confronto. E la mia speranza è proprio che anche questa testata possa offrire queste occasioni.
Mi permetto però di fare alcune critiche, con intento costruttivo e sperando di non provocare inutili polemiche, allo stesso mensile che vuole essere di "critica (spero anch'essa costruttiva, poiché credo davvero che la critica possa portare sempre qualcosa di buono) sociale".
Tralascio la parte grafica, che mi pare essere ben curata e si presenti al lettore dando la percezione di una vera e propria testata giornalistica, e mi soffermo sui contenuti e sull'assenza di alcune cose, a mio parere, essenziali quando si vuole informare.
Mi riferisco per quest'ultimo aspetto alla mancanza sia delle firme negli articoli che di una "firma" editoriale o redazionale. L'unica cosa che si apprende è l'indirizzo (pare provvisorio) della redazione. Non che non si capisca dallo "stile" chi sta dietro questo progetto, diciamo che pare firmato tra le righe, ma personalmente mi è sempre piaciuto prendermi la responsabilità delle cose che dico e metterci la mia faccia, come faccio in questo blog e come ho sempre fatto in tante altre occasioni.
Per quanto riguarda i contenuti invece, non entro nel merito dei "pareri" che la testata propone, e che essendo il nostro un Paese libero (al contrario di quanto lo stesso giornale fa apparire suggerendoci di essere sotto un regime fascista!, caso in cui non credo avrebbero potuto permettersi di porre non dico le firme ma neppure un indirizzo redazionale!) è più che lecito che ognuno esponga il proprio, ma mi preme evidenziare come quando si vuole fare informazione o fare critica, occorra perlomeno cercare di essere il più veritieri possibile, altrimenti viene a mancare quello spirito costruttivo che la stessa critica può apportare. Esternare certi pensieri che magari derivano da una passione forte con la quale si tratta una certa materia, produce in genere effetti opposti a quelli desiderati.
Ecco allora che presentare il governo italiano come un governo di fascisti, o presentare un sindaco come organizzatore di una manifestazione religiosa (quando ad organizzare una manifestazione religiosa può essere solo il parroco o un comitato di fedeli presieduto comunque dallo stesso), denigrando magari il senso con il quale la stessa manifestazione è nata e il sentimento con il quale centinaia di persone vi hanno preso parte, non mi pare voglia dire offrire una critica costruttiva.
Peccato, potrebbe essere un'occasione in più per contribuire alla crescita culturale di Villaputzu e dintorni (visto che l'area interessata pare avere il fulcro nel Poligono del Salto di Quirra). Speriamo che gli interessati possano fare tesoro di questi piccoli suggerimenti e correggere il "tiro", in fondo il numero 0 è sempre un numero di prova.
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