Non è certo il miglior periodo quello che Villaputzu sta attraversando, per la sua economia, per la sua sicurezza, per i fatti di cronaca, e sicuramente non solo a partire da questo martedì. Ma l'altra notte qualcosa ha oltrepassato i limiti della decenza per entrare in un campo che definire "terroristico" sarebbe anche corretto per la gravità dei fatti, ma personalmente preferisco chiamarlo con il nome di campo della pura vigliaccheria. Parlare di questi fatti solo nei termini di terrorismo sarebbe infatti quasi un premio per chi ha commesso l'atto, certamente compiuto con tale intento. Per questo preferisco ritenere chiunque abbia messo a fuoco le tre auto della Vitrociset un vigliacco, oltre che un criminale.
Ma ho voluto riprendere a scrivere su questo blog, dopo oltre un anno di inattività a causa dei diversi impegni (tra il lavoro, l'attività amministrativa e tante altre cose è difficile essere costanti nell'aggiornare ciò che facciamo in Comune), sopratutto per esprimere la solidarietà e la vicinanza, mia personale, ma posso dire tranquillamente di tutta la Comunità di Villaputzu, come è emerso all'inizio dell'ultimo consiglio comunale che si è protratto sino a notte tarda, ai tre Michele innanzitutto, ai loro colleghi tutti e a tutta l'azienda.
Ai tre compaesani per primi perché se è pur vero che il gesto non era sicuramente nei confronti delle loro persone, chi ha compiuto tale viltà ha senz'altro toccato loro in prima persona, le loro case, le loro famiglie e la loro intimità, per non parlare poi dei rischi che si son corsi; ai loro colleghi, di Villaputzu, di Perdasdefogu e di ovunque, che già non vivono un periodo di serenità a causa di tutto il movimento mediatico che si è creato attorno al loro lavoro e a tutta l'Azienda, bersaglio finale di questo gesto scellerato.
No, non è quella della notte tra lunedì e martedì Villaputzu; Villaputzu è quella che, a prescindere dalle proprie idee, ragiona, discute, magari anche animatamente, cerca soluzioni con fatica, cerca di affrontare i problemi e sopratutto rispetta l'altro. E' un'illusione la mia? E' forse solo una speranza? E' comunque ciò che vorrei costruire e che credo tutti ci possiamo aspettare. Ognuno faccia allora la propria parte.
2 commenti:
Leggo questo tuo commento solo ora e ti ringrazio per la solidarietà Matteo, la vediamo allo stesso modo e purtroppo non ho parole per descrivere quanto accaduto. Una cosa tra le tante mi dispiace, la NON condanna o la condanna farcita di MA e PERO' da parte di persone che per posizione sociale davvero non se lo possono permettere SENZA CONTARE quel mio compaesano che senza troppe allusioni arriva a dire che le macchine sono state bruciate dagli stessi colleghi... no comment. Ciao Matteo!
Purtroppo a tanta gente piace parlare senza prima collegare il cervello.. e inoltre credo che i ma e i però si dovrebbero evitare in questi casi a prescindere dalla posizione sociale. Certe cose non hanno ma e però; poi sul resto si può dire tutto e il contrario di tutto, a favore o contro qualsiasi cosa, ma queste cose no.
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