martedì 21 agosto 2007

Bene Comune

Cerco di condividere alcune riflessioni sul bene comune fatte durante il campo nazionale Giovani di AC a fine luglio... Un intervento di Luigi Alici, presidente nazionale dell'Azione Cattolica, ci ha guidati su questo discorso che dovrebbe (il condizionale è d'obbligo visto che non è per tutti così..) guidare chiunque fa politica o comunque un servizio al prossimo.

E' senz'altro evidente come non vi sia al mondo una definizione univoca sul bene comune; già alcuni mesi fa discutevo con alcune persone che vedevano nel bene comune quasi una sorta di "ognuno fa, o almeno ne ha la possibilità, ciò che vuole". Un bene comune inteso in questo senso mi pare una sorta di somma delle parti, cioè bene comune come somma dei beni individuali, di ciò che è bene per ognuno.
Già questo potrebbe essere un primo passo; mettere da parte gli egoismi o gli interessi personali e promuovere solo ciò che è bene. Ma il bene comune non è dato dalla semplice operazione di somma dei singoli beni. E' evidente questo in alcuni Paesi dove le ricchezze sono concentrate in mano a pochi ricchi; il Pil di quello Stato può facilmente essere alto, ma di certo ciò non indica un benessere generale. Il bene comune è più che altro dato dal prodotto dei singoli beni. Infatti, per esempio, la somma 10+0 è uguale a 5+5 (e in entrambi i casi abbiamo una media=bene comune pari a 5), invece il prodotto 10x0 è diverso da 5x5. Già Platone lo aveva intuito e tale concetto è stato poi ben definito da Edgar Morin.

Ma ancora non basta. Un appunto che ci può fare molto riflettere è stato fatto da Alici quando, partendo dalla considerazione che ci sono beni di uso comune che creano relazioni tra le persone e ci sono relazioni tra le persone che creano dei "beni comuni", pone la domanda: "Ci accomuna ciò che scegliamo o ciò da cui siamo scelti?"
E' esperienza comune senz'altro che ci accomuna ciò che scegliamo (sport, musica preferita, squadra di calcio tifata ecc..), ma oltre questo vi è un livello più alto parlando di bene comune, livello che deriva da ciò che ci accomuna come cosa non scelta.
Se in politica infatti ci accomunasse solo ciò che scegliamo (leggi partito politico o leggi "clan" di appartenenza), il bene comune sarebbe quello specifico di quel determinato gruppo, allo stesso modo di come si tifa una squadra di calcio. Ma in politica il bene comune deve essere volto a tutti coloro che sono accomunati a me da un qualcosa che non abbiamo scelto personalmente, a partire dal nostro essere uomini.

Ragionando in questo modo si eviterebbero gli interessi di parte e si fonderebbe il tutto veramente sul bene comune.

mercoledì 1 agosto 2007

Consiglio Comunale del 24/07/2007

Punto caldo e centrale di tutto il Consiglio Comunale di Villaputzu di martedì 24 luglio, è stata la discussione sulla pista tattica polifunzionale del Monte Cardiga.

Nate dall'istanza presentata nel precedente consiglio da parte
del gruppo di minoranza, ma voluta anche dalla stessa maggioranza come primo di altri momenti di riflessione sul futuro dei rapporti con il Poligono Interforze del Salto di Quirra (che vede interessati i territori dei comuni di Perdasdefogu e di Villaputzu), la discussione, seppur con note polemiche, pare essere stata positiva visto che alla fine non si è levato nessun muro contro muro.

Pare che ci sia la volontà di camminare insieme valutando bene tutti gli aspetti della faccenda e cercando di ottenere le giuste garanzie sia dal punto di vista economico che ambientale e relativo alla salute. Solo alcune parole già dette nell'interpellanza stonano e paiono una bandiera politica innalzata solo per cercare di remare contro. Quando infatti si parla senza mezzi termini di "sconvolgere definitivamente", di "compromettere lo sviluppo" e altre affermazioni simili, non sembra che si cerchi tanto il dialogo ma che si parta da posizioni ben definite e si voglia dire no so per andare contro.
Anche il lungo discorso di un consigliere di minoranza è stato un po' troppo colorito dal momento che pareva accusare (e non solo pareva ma confermava pure, per poi però smentire successivamente) l'Amministrazione militare di aver tentato di far passare il progetto della pista di nascosto. Insomma, un processo agli intenti che a mio giudizio nuoce al dialogo visto che ci si permette di additare l'altro come il cattivo di turno che ha cercato di "fregarti".
Alla fine comunque pare che ci si sia trovati d'accordo con il continuare il dialogo e valutare tutte le cose per il bene di tutto Villaputzu.

Per la cronaca, nella risposta all'interpellanza, che chiedeva pure spiegazioni sul perché il Sindaco di Villaputzu non fosse presente ad una riunione svoltasi a Perdas proprio sulla pista tattica (così la stampa presentava), il Sindaco ha risposto che non era presente per il semplice motivo che non c'era stata nessuna riunione sulla pista tattica, ma semplicemente si trattava di una visita resa da alcune autorità militari alla base in occasione di un viaggio vacanza dei figli di militari americani. Insomma, ancora una volta una lezione che insegna a qualcuno a non lasciarsi condizionare dai media.

Da segnalare in questo Consiglio anche la nomina della Commissione di Vigilanza sul Porto di Villaputzu (Porto Corallo), che avrà come componenti della maggiornaza Porcu Mario, Mulas Marino e Floris Silvana, mentre per la minoranza Guidoni Emilio e Utzeri Valeria.